sabato 3 marzo 2012

Psicologia del Poker nei tornei freeroll ed heads up


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Una delle realtà più affascinanti del gioco del poker è senza dubbio il gioco Heads Up, il testa a testa , l’1 vs 1. Addirittura molti lo definiscono come una partita di scacchi, infatti il fattore psicologico è fondamentale per aver la meglio sull’avversario, perchè bluffare e “leggere” l'avversario assumono fondamentale importanza nell’arco di una partita. Uno degli elementi importanti per vincere in un Heads Up No Limit è la posizione; sarebbe calzante il paragone con una partita di Tennis, dove chi ha il servizio è avvantaggiato rispetto all’avversario, così come nell’HU (abbreviazione di Heads Up) chi agisce per ultimo ha un grosso vantaggio in quanto può adeguarsi al suo avversario che trovandosi fuori posizione, a volte, potrebbe non sapere in che modo reagire in assenza di una buona preparazione.

Ma come sfruttiamo il bottone? Rilanciando quasi ogni hand, di certo non con “trash hands” tipo 72 off-suited o 93 off-suited . Tranne casi eccezionali, il raise pre-flop potrebbe essere profittevole anche con queste hole cards contro giocatori molto passivi sia pre-flop che post-flop, potendo cosi fare degli “steals” (rubare i bui) . Il rilancio sarà lecito con qualsiasi coppia di carte se ad esempio in precedenza abbiamo foldato dal bottone circa 4-5 volte consecutive: il raise preflop dopo questi folds ha molta credibilità, di certo, invece, è da escludere se abbiamo di fronte un “calling station” ( un giocatore che fa call ogni mano dove la fold equity è uguale a 0). Il raise pre-flop dallo small blind deve essere fatto x2,5 x3 ( 2,5 o 3 volte il valore del big blind), senza esagerare, e soprattutto non modificare il suo ammontare se abbiamo mani molto forti o mani tipo T9, altrimenti possiamo diventare prevedibili; supponendo ad esempio di avere QQ e rilanciare x6 anzichè il solito rilancio standard x3, potremmo fare intuire al nostro avversari ola forza della nostra mano senza trarne di certo profitto.



 Di conseguenza giocare da big blind diventa più difficile in quanto siamo fuori posizione, quindi dovremmo essere molto più tight rispetto a quando abbiamo il bottone, ad esempio hole cards come Q7 off-suited, anche se possono avere il 51 % di equity, sono una mano ragionevolmente da foldare di fronte ad un raise pre-flop se ci troviamo OOP (Outo of Position cioè fuori posizione). Cosa diversa se abbiamo da BB qualsiasi coppia o Ax (asso e carta qualsiasi) dove il call o la 3bet (dipende dalle caratteristiche dell’avversario) è d’obbligo al raise standard del nostro avversario.
Le prime mani giocate ci servono soprattutto, grazie anche ai livelli minimi di blinds, per capire che tipo di avversario abbiamo di fronte, possiamo fare anche showdown - EV (ovviamente se non dobbiamo investire molte chips) per vedere ad esempio se l’ avversario tenta frequentemente steal al river, oppure con quali hole cards effettua un CALL al nostro raise preflop, oppure, ancora, con quale range di carte rilancia dallo SB. Possiamo inoltre capire se il nostro avversario effettua molti CHECK-RAISE al flop o se invece un suo CHECK sia un chiaro segno di debolezza quindi folda facilmente ad una nostra eventuale continuation bet. Dovremo inoltre analizzare se i nostri avversari effettuano puntate senza avere il punto o solo value bets. E’ di fondamentale importanza quindi cogliere questi tells di gioco, queste debolezze del vostro avversario, perchè molto probabilmente vi aiuteranno a vincere l’incontro. Il valore delle mani in un testa a testa è completamente differente rispetto ad un tavolo full ring infatti in quest’ultimo, carte tipo A2 off–suited sono di certo foldabili contro un raise, cosa che non avviene in un incontro HU dove persino una 3bet da BB (big blind) non sarebbe di certo sbagliata, ovviamente questo dipende dall’avversario che abbiamo di fronte, ad esempio se siamo alle prime fasi di un HU quindi non conosciamo ancora il nostro avversario con hole cards tipo A2off ci possiamo limitare al call. Invece supponiamo di trovarci questa combinazione di carte dopo circa 12 minuti di gioco contro lo stesso avversario, notando che egli rilancia spessissimo pre-flop con posizione, circa nell’80 % dei casi, con A2 off-ssuited la 3bet è la mossa corretta. Cosa invece diversa se abbiamo di fronte un avversario che rilancia preflop circa il 7 % delle volte, qui infatti il fold sarebbe giusto, molto probabilmente saremmo dominati avendo la mano peggiore. Un altro aspetto importante nella disciplina di un HU è l’aggressività, perchè in questo tipo di gioco non si può aspettare la monster hand per essere aggressivi, sia per un fattore statistico (se aspettiamo la monster hand siamo costretti a dare gratis molte chips al nostro avversario) sia per un fattore di imprevedibilità; riguardo quest’ultimo caso se siamo aggressivi solo con AA e KK siamo quasi sempre scoperti cosicchè non possiamo prendere un buon pot perchè l’avversario potrebbe foldare con una mano decente. Invece se siamo aggressivi sia con made hands sia con monster hands l’avversario non avrà punti di riferimento, quindi potrebbe fare dei call azzardati compromettendo la sua partita.

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